Nuove regole per l’ingresso dei lavoratori extra UE: cosa cambia

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Punti chiave

  • Nuovo Decreto Flussi: Stabilite nuove quote annuali per l’ingresso di cittadini non UE, suddivise per settore e tipo di lavoro (stagionale, autonomo, subordinato).
  • Requisiti più chiari per i datori di lavoro: Per assumere, è necessario dimostrare la reale necessità e garantire condizioni lavorative regolari, con controlli più rigorosi.
  • Procedure più veloci e digitalizzate: Le domande si presentano online, riducendo i tempi di risposta e la documentazione cartacea richiesta.
  • Maggiore attenzione ai contratti regolari: Il rispetto delle condizioni contrattuali è fondamentale per lavoratori e datori. In caso contrario si rischia la revoca del permesso o sanzioni.
  • Prossimi bandi entro l’estate: È prevista la pubblicazione della nuova finestra per la presentazione delle domande secondo le nuove regole.

Ecco in dettaglio cosa cambia e cosa conviene sapere per evitare errori e agire in modo regolare.

Introduzione

Dal 2024 variano le regole per l’ingresso in Italia dei lavoratori extra UE. Il Governo introduce nuove quote per settore e tipo di lavoro, velocizza le procedure online e rende più chiari i requisiti per chi assume. L’obiettivo è garantire trasparenza e rispondere alle esigenze del mercato con regole pratiche, utili sia a chi assume che a chi cerca lavoro regolare.

Le novità del Decreto Flussi 2024

Il nuovo Decreto Flussi apporta modifiche rilevanti per l’ingresso in Italia dei lavoratori extra UE nel triennio 2024-2026. Le quote totali aumentano a 452.000 ingressi, con attenzione ai settori dell’agricoltura, dell’industria e del turismo.

Nel 2024, sono previsti 136.000 ingressi: 52.000 per il lavoro stagionale e 84.000 per quello non stagionale. Il decreto concede priorità ai lavoratori provenienti da paesi con accordi specifici di cooperazione con l’Italia.

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La procedura di richiesta è completamente digitalizzata tramite il portale del Ministero dell’Interno. L’obiettivo è ridurre i tempi di valutazione delle domande da 60 a 30 giorni.

Requisiti e procedure per i datori di lavoro

I datori di lavoro devono dimostrare di aver verificato l’indisponibilità di lavoratori già presenti in Italia. Tale verifica si effettua tramite i centri per l’impiego e va allegata alla domanda.

La richiesta deve includere la proposta di contratto di soggiorno e documentazione sui requisiti reddituali e organizzativi dell’azienda. Le aziende agricole, in particolare, devono dimostrare un volume d’affari di almeno 30.000 euro annui.

Per chi si trova già in Italia con un contratto valido, conoscere come tutelarsi in caso di mancata registrazione del contratto di lavoro è fondamentale per evitare rischi e sanzioni.

Settori prioritari e quote specifiche

Al settore dell’autotrasporto merci, edilizia e turismo-alberghiero vengono assegnate quote dedicate. Complessivamente, per questi settori sono previsti 40.000 ingressi nel 2024.

Il settore agricolo mantiene un ruolo centrale, con 25.000 quote riservate al lavoro stagionale. Sono inoltre previste quote specifiche per la formazione professionale e per la conversione dei permessi di studio in permessi di lavoro.

Per chi lavora nei settori con contratti a termine, è importante approfondire quali sono le clausole, rischi e obblighi legali del contratto a tempo determinato.

Tempistiche e scadenze

Le domande dovranno essere presentate secondo un calendario differenziato per settore. La prima finestra si apre il 18 dicembre 2023 per i lavoratori formati all’estero e per i lavoratori stagionali.

A partire dal 21 dicembre 2023 le domande riguarderanno i settori dell’autotrasporto e dell’edilizia. Per tutti gli altri settori, le istanze potranno essere inviate dal 24 dicembre 2023.

Chi, a seguito di queste procedure, dovesse ritrovarsi senza lavoro può informarsi sui requisiti per ottenere la disoccupazione dopo le dimissioni.

Impatto e prospettive

Le nuove misure puntano a contrastare il lavoro irregolare e a soddisfare le esigenze delle imprese italiane. Le associazioni di categoria hanno accolto positivamente l’incremento delle quote, ribadendo però la necessità di procedure ancora più snelle.

Il Ministero del Lavoro prevede che le nuove regole favoriranno una gestione più efficace dei flussi migratori regolari. Secondo le stime degli esperti, potrebbe registrarsi un aumento del 20% nella regolarizzazione dei rapporti di lavoro.

Chi subisse la cessazione del rapporto può trovare utile sapere quali sono i diritti in caso di licenziamento senza preavviso.

Assistenza e supporto

Il Ministero dell’Interno offre assistenza tecnica per la compilazione delle domande. Gli sportelli unici per l’immigrazione presso le Prefetture restano il riferimento per informazioni specifiche.

Patronati e associazioni di categoria mettono a disposizione supporto gratuito per la preparazione della documentazione. Inoltre, è attivo un help desk multilingue che assiste i datori di lavoro durante la procedura di richiesta.

Se invece il datore di lavoro non adempie ai propri obblighi, il lavoratore può approfondire cosa fare se non paga.

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Conclusione

Le nuove regole per l’ingresso dei lavoratori extra UE mirano a gestire i flussi migratori in modo più trasparente e ad allinearsi alle necessità dei diversi settori produttivi. La digitalizzazione delle procedure e l’aumento delle quote segnano un passo avanti verso una maggiore regolarità. Cosa tenere d’occhio: le prime finestre per presentare le domande saranno aperte dal 18 al 24 dicembre 2023, a seconda del settore di riferimento.

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