Punti chiave
- Bonus 5% sui rinnovi: Prevista una detassazione del 5% sugli aumenti salariali da rinnovo contrattuale per i lavoratori con reddito fino a 28.000 euro.
- A chi spetta: Il beneficio è riservato ai dipendenti del settore privato, esclusi quindi i lavoratori pubblici o autonomi.
- Validità temporale: Si applica sugli aumenti introdotti da rinnovi contrattuali firmati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2024.
- Obiettivo sociale: Il bonus mira a sostenere i redditi più esposti all’inflazione e a ridurre il divario sociale, favorendo chi ha salari medio-bassi.
- Prossimi passi: Per renderlo operativo servono chiarimenti applicativi e l’emanazione della circolare attuativa dell’Agenzia delle Entrate.
Introduzione
Il bonus fiscale 5% sui rinnovi contrattuali, previsto dalla legge di Bilancio 2024, offre una detassazione sugli aumenti salariali ai dipendenti privati con reddito fino a 28.000 euro per i contratti collettivi rinnovati tra gennaio e dicembre 2024. Questa misura nasce per aiutare chi ha stipendi medio-bassi a contrastare l’aumento del costo della vita, mentre si attendono le istruzioni operative dell’Agenzia delle Entrate.
Che cosa è il bonus fiscale 5% sui rinnovi contrattuali
Il bonus fiscale del 5% è una forma di tassazione agevolata sugli aumenti retributivi derivanti dai rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro nel 2024. La misura, introdotta con la legge di Bilancio 2024, sostituisce l’aliquota IRPEF ordinaria con una più bassa fissata al 5% sugli incrementi salariali.
L’agevolazione riguarda solo gli aumenti ottenuti dai rinnovi dei CCNL sottoscritti nell’anno 2024. Il beneficio si applica esclusivamente sulla quota di incremento retributivo legata al rinnovo, mentre il resto della retribuzione resta soggetto alle aliquote IRPEF ordinarie.
Destinatari del bonus
Il bonus spetta ai lavoratori dipendenti del settore privato con reddito annuo fino a 28.000 euro. Questa soglia è stata fissata per rivolgere il sostegno alle fasce di reddito medio-basse, più vulnerabili all’aumento del costo della vita.
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Sono esclusi dall’agevolazione i dipendenti pubblici e i lavoratori autonomi. Il beneficio riguarda solo i contratti collettivi nazionali, escludendo invece gli accordi aziendali e individuali.
Modalità di calcolo
L’imposta agevolata al 5% si applica alla differenza tra la nuova retribuzione ottenuta dopo il rinnovo contrattuale e quella precedentemente percepita. Ad esempio, un lavoratore con reddito annuo di 25.000 euro che riceve un aumento di 1.000 euro, pagherà il 5% di tasse su questo incremento invece dell’aliquota ordinaria del 23%.
Il calcolo viene gestito automaticamente dal datore di lavoro in busta paga. L’aumento soggetto all’aliquota agevolata sarà evidenziato separatamente, così da garantire trasparenza e corretta applicazione del bonus.
Obiettivo della misura
L’obiettivo della tassazione agevolata è sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori con redditi medio-bassi, rendendo più vantaggiosi gli aumenti ottenuti attraverso i rinnovi contrattuali. La misura si inserisce in un quadro più ampio di interventi contro le disuguaglianze reddituali.
Il bonus costituisce anche un incentivo al rinnovo dei contratti collettivi, promuovendo il dialogo tra le parti sociali. In questo modo, si punta a stimolare dinamiche salariali positive nel settore privato, soprattutto in un contesto di pressioni inflazionistiche.
Tempistiche e procedure
I datori di lavoro applicano il bonus direttamente in busta paga, senza che i lavoratori debbano presentare richieste. L’agevolazione si applica ai rinnovi contrattuali firmati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024.
Le aziende devono aggiornare i propri sistemi di gestione delle paghe per adottare la nuova aliquota ridotta. Il beneficio viene riconosciuto ogni mese, con eventuali conguagli da effettuare a fine anno.
Prossimi passi
L’Agenzia delle Entrate pubblicherà una circolare attuativa con le istruzioni operative per l’applicazione del bonus. Questo documento chiarirà le modalità di calcolo, l’eventuale gestione di casi specifici e le procedure di conguaglio fiscale.
Le associazioni di categoria e i consulenti del lavoro stanno preparando linee guida per aiutare aziende e professionisti nell’applicazione corretta della misura. Gli aggiornamenti ai software di gestione delle paghe sono in corso, così da rendere operativo il bonus fin dai primi rinnovi del 2024.
Conclusione
La nuova tassazione agevolata al 5% sui rinnovi contrattuali nasce per rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori privati con redditi medio-bassi e offre un sostegno concreto in una fase caratterizzata da rincari. Si tratta di una misura che incentiva i rinnovi dei contratti collettivi e contribuisce a rendere più trasparente la gestione delle buste paga. Da tenere d’occhio: saranno fondamentali le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per l’applicazione pratica e puntuale del bonus.





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