Punti chiave
- Nuovi importi per l’indennità: Dal 1° luglio l’indennità economica aumenta, adeguandosi all’inflazione e alle novità legislative.
- Limiti diversi rispetto alle grandi aziende: Nelle imprese fino a 15 dipendenti, l’indennità minima e massima resta inferiore rispetto alle grandi realtà.
- Applicazione solo ai licenziamenti illegittimi: Il diritto all’indennità scatta solo se il licenziamento è riconosciuto come ingiustificato dal giudice o dal conciliatore.
- Iter semplificato per i ricorsi: I lavoratori interessati devono presentare ricorso entro precisi termini, ma la procedura resta più snella che nelle aziende maggiori.
- Prossimi adeguamenti previsti: Il sistema d’indennità sarà rivalutato periodicamente in base all’andamento degli indici ISTAT.
Introduzione
Dal 1° luglio 2024 entrano in vigore nuove regole sull’indennità in caso di licenziamento illegittimo nelle piccole imprese. Gli importi aumentano e vengono aggiornati in base all’inflazione, ma restano inferiori rispetto a quelli delle grandi aziende. La normativa punta a offrire maggiori tutele, mantenendo procedure semplificate per i lavoratori di realtà più piccole e specifici limiti alle somme riconosciute.
Le novità dell’indennità
A partire dal 1° gennaio 2024, l’indennità minima per licenziamento illegittimo nelle piccole imprese aumenta a 6 mensilità di retribuzione. Questo rappresenta un netto incremento rispetto alle precedenti 2,5 mensilità previste dalla normativa.
La nuova disciplina stabilisce anche un tetto massimo di 14 mensilità. In questo modo la tutela per i lavoratori delle piccole imprese si avvicina solo in parte a quella delle aziende più grandi. Il calcolo dell’indennità considera sia l’anzianità di servizio che la dimensione aziendale.
Chi ha diritto
Possono beneficiare dell’indennità i dipendenti di aziende fino a 15 lavoratori se il licenziamento viene dichiarato illegittimo dal giudice. Sono inclusi i contratti a tempo indeterminato, compresi part-time e apprendistato.
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Restano esclusi i dirigenti e i lavoratori ancora in periodo di prova. Il diritto all’indennità sorge solo dopo l’accertamento dell’illegittimità del licenziamento, indipendentemente dal motivo (disciplinare o economico).
Per approfondire cosa fare quando il licenziamento viene riconosciuto come illegittimo e le possibili strategie da adottare, puoi leggere questa guida su licenziamento illegittimo.
Importi e limiti
Per ogni anno di servizio maturato, spetta un incremento di una mensilità sull’indennità, con partenza da un minimo di 6 mensilità. Il calcolo si basa sull’ultima retribuzione globale effettiva percepita dal lavoratore.
Nelle aziende tra 6 e 15 dipendenti, l’indennità può arrivare fino a un massimo di 14 mensilità. Per le microimprese sotto i 6 dipendenti, il tetto massimo resta a 10 mensilità.
Procedura
Il lavoratore deve impugnare il licenziamento entro 60 giorni dalla sua comunicazione, mediante lettera raccomandata o PEC. Nei 180 giorni successivi deve poi depositare il ricorso presso il Tribunale del Lavoro competente.
Nel corso del procedimento giudiziale, il giudice esamina la legittimità del licenziamento. Se viene accertata l’illegittimità, il giudice determina l’indennità dovuta sulla base dei nuovi criteri.
Per conoscere nel dettaglio i passaggi per contestare una decisione aziendale, con spunti pratici su impugnazione e diritti, consulta l’articolo Licenziamento ingiusto: come impugnare.
Esempi pratici
- Un lavoratore con 8 anni di anzianità in un’azienda che conta 10 dipendenti, in caso di licenziamento giudicato illegittimo, ha diritto a un’indennità di 8 mensilità. Se la sua retribuzione mensile è di 2.000 euro, l’importo complessivo ammonta a 16.000 euro.
- Nel caso di un dipendente con 15 anni di anzianità in una microimpresa con 4 dipendenti, l’indennità si ferma a 10 mensilità, anche se l’anzianità maturata sarebbe sufficiente per una cifra più alta.
Adeguamenti futuri
Gli importi delle indennità verranno rivisti ogni due anni secondo l’indice ISTAT dei prezzi al consumo. Il Ministero del Lavoro pubblicherà regolarmente gli aggiornamenti sul proprio sito istituzionale.
Le parti sociali avranno la possibilità, tramite contrattazione collettiva, di concordare metodi di calcolo più favorevoli, rispettando però i limiti minimi e massimi fissati dalla legge.
Se il licenziamento riguarda motivi disciplinari, è importante conoscere anche le procedure previste per il licenziamento disciplinare.
Conclusione
L’aumento dell’indennità per licenziamento illegittimo offre maggiori tutele ai lavoratori delle piccole imprese, grazie a criteri più chiari e importi meglio commisurati all’anzianità. Questo intervento avvicina parzialmente le tutele a quelle delle aziende di maggiori dimensioni. Cosa tenere d’occhio: il Ministero del Lavoro aggiornerà gli importi ogni due anni in base all’ISTAT, con le revisioni disponibili online.
Per chi desidera una panoramica più ampia sui requisiti, importi e aggiornamenti delle indennità di disoccupazione, è possibile leggere la guida alla NASpI 2025.





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